L’Unione Europea intende perseguire uno sviluppo sostenibile sotto il profilo ambientale e socioeconomico. Per procedere in questa direzione, ha adottato un Piano d’Azione per finanziare la crescita sostenibile e ha riconosciuto al settore finanziario un ruolo cruciale nell’ indirizzare le risorse del sistema economico verso uno sviluppo sostenibile. 
Il 9 dicembre 2019 è stato pubblicato il Regolamento (UE) 2019/2088, del Parlamento europeo e del Consiglio, relativo all’informativa sulla sostenibilità nel settore dei servizi finanziari (cd. Regolamento SFDR). 

Il Regolamento SFDR obbliga i partecipanti ai mercati finanziari e i consulenti finanziari a comunicare ai clienti informazioni relative alle loro politiche sull’integrazione dei rischi di sostenibilità nei processi decisionali relativi agli investimenti e nella consulenza in materia di investimenti o di assicurazioni; per rischio di sostenibilità si intende un evento o una condizione di tipo ambientale, sociale o di governance che, se si verifica, potrebbe provocare un significativo impatto negativo effettivo o potenziale sul valore dell’investimento. Gli investitori avranno pertanto a disposizione un insieme di informazioni più completo, che potrà consentire loro di effettuare, con maggiore consapevolezza, scelte di “investimento sostenibile”.

Il 22 giugno 2020 è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea il testo del Regolamento (UE) 2020/852 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 18 giugno 2020, (cd. Regolamento sulla Tassonomia) delle attività eco-compatibili, con lo scopo di introdurre un sistema unificato di definizione e classificazione di attività economiche che possono essere considerate sostenibili.

Il Regolamento SFDR ed il Regolamento sulla Tassonomia rappresentano i principali regolamenti finalizzati a recepire gli obiettivi del Piano d’ Azione per finanziare la crescita sostenibile, sono volti tra l’altro a: 

  • far evolvere gli operatori verso la gestione dei rischi di sostenibilità, identificandone gli impatti finanziari;
  • identificare, le attività economiche sostenibili sottostanti le decisioni di investimento e i prodotti finanziari;
  • favorire la trasparenza nei confronti degli investitori nonché scelte il più possibile consapevoli da parte degli stessi.

Le nuove normative entrano in vigore secondo diversi step temporali, a partire dal 10 marzo 2021. Questo primo step in sintesi prevede:

  • integrazione del rischio di sostenibilità nei processi decisionali relativi agli investimenti e nelle consulenze in materia di investimenti o di assicurazioni;
  • informativa sulle modalità con cui un prodotto finanziario prende in considerazione i principali effetti negativi sui fattori di sostenibilità;
  • informativa alla clientela. 

A partire dal 10 marzo 2021 viene data nota dei rischi di sostenibilità nelle scelte di investimento nell’informativa precontrattuale (cd “Nota Informativa”) dei Contratti sui servizi di investimento ivi incluso il Contratto di Servizio di Gestione di Portafogli. I clienti che, alla data di entrata in vigore della normativa, hanno sottoscritto uno dei due contratti interessati dall’integrazione riceveranno una comunicazione.

Teoricamente, tutte le decisioni di investimento possono avere effetti negativi sui nostri stakeholder, sotto il profilo sociale e/o ambientale, per via dell’attività economica svolta dalla società oggetto di investimento.  La Banca considera dunque i principali impatti avversi (PAI) sui fattori di sostenibilità tanto nell’attività di consulenza in materia di investimenti, quanto nell’attività di gestione dei portafogli. I PAI sono le c.d. «esternalità negative» delle attività economiche ossia gli effetti delle decisioni di investimento e delle consulenze in materia di investimenti che determinano incidenze negative sui fattori di sostenibilità. 

Per compiere tale attività di analisi del proprio catalogo prodotti la Banca si avvale sia delle informazioni fornite dalle società di cui colloca prodotti e strumenti finanziari, sia di quanto messo a disposizione da società esterne specializzate nell’analizzare sotto il profilo della sostenibilità prodotti e strumenti finanziari (infoprovider), nonché di certificazioni internazionali, se disponibili, ottenute da singoli prodotti o strumenti finanziari. Di conseguenza, la Banca intende arricchire la propria offerta commerciale selezionando prodotti e strumenti finanziari realmente aderenti ai criteri di sostenibilità, evitando di includere prodotti e strumenti finanziari che, pur richiamandosi al perseguimento di obiettivi di sostenibilità, non li perseguano nella sostanza (fenomeni di greenwashing).

Nel corso del 2022, Banca MPS nell’ambito dei processi decisionali relativi agli investimenti delle Gestioni Patrimoniali, ha definito una specifica strategia volta a integrare e monitorare i rischi di sostenibilità e i loro eventuali impatti sul rendimento degli investimenti. 

Nello specifico, nell’ambito del servizio di gestione di portafogli, Banca MPS prevede un’attività di analisi delle controparti rispetto al rischio di sostenibilità e all’aderenza alle normative di riferimento, anche prendendo in considerazione i Principali impatti avversi (PAI) definiti nell’ambito delle norme tecniche di regolamentazione relative al Regolamento SFDR, tenendo conto della frequenza di monitoraggio degli stessi e pubblicazione della Politica di integrazione dei PAI nei siti web.

Gli indicatori forniti dagli info-provider e la conseguente strategia di investimento adottata sono volti a escludere o limitare gli investimenti in taluni settori controversi che sicuramente comportano effetti negativi sui fattori di sostenibilità (es. società che producono armi non convenzionali) e a promuovere investimenti positivamente orientati verso uno sviluppo sostenibile sotto il profilo ambientale e sociale. 
In questo senso, i dati ESG forniti dagli info-provider prendono in considerazione, anche i possibili effetti negativi per i fattori di sostenibilità e le controversie derivanti dall’attività economica esercitata dagli emittenti e dai produttori degli strumenti finanziari presenti nei portafogli gestiti. Il monitoraggio degli indicatori forniti dagli info-provider consente di mantenere aggiornate le valutazioni in merito ai principali effetti negativi sui fattori di sostenibilità nelle decisioni di investimento.

Per contenere gli effetti negativi nelle decisioni di investimento sui fattori di sostenibilità, Banca MPS ha previsto un monitoraggio degli strumenti finanziari presenti nei portafogli attraverso approfondite “due diligence” sulle questioni che, potenzialmente, potrebbero costituire un rischio rilevante per le performance finanziarie di lungo periodo dell’emittente, quali le tematiche legate alla trasparenza e i principi ambientali, sociali e di buona governance.

Successivi adempimenti avranno scadenze temporali più lontane, che si spingono sino al 2023.

La Banca si prefigge dunque l’obiettivo di disegnare una politica di remunerazione che non sia focalizzata esclusivamente su risultati economici, finanziari e patrimoniali, ma che, a monte, esprima una fondante sensibilità rispetto a valori e principi quali la dimensione ambientale, la generazione di valore sostenibile, la neutralità di genere, la inclusività, l’incentivazione delle pari opportunità e, ancora, l’ascolto, il coinvolgimento e la partecipazione dei dipendenti.

Al fine di assicurare adeguata e continua informativa alla clientela la Banca pubblica, in questa sezione, le principali novità normative in ambito di sostenibilità che potranno avere un impatto sul processo di erogazione della consulenza nei confronti dei propri clienti.

Ultima modifica: 30/12/2022